La Stampa
Tra i più felici: psicoterapeuti, dentisti, ginecologi, nutrizionisti
Il 94% dei medici italiani si dichiara felice di svolgere il proprio lavoro e i due terzi consiglierebbe ai propri figli di intraprendere lo stesso percorso professionale. Il motore? La passione. Lo rivela un’indagine di MioDottore.it, una delle più grandi piattaforme al mondo dedicata alla sanità privata, specializzata nella prenotazione online di visite mediche, che presenta i risultati della sua ricerca volta a scoprire il livello di felicità dei medici di differenti Paesi del mondo.
Ma chi sono gli specialisti più felici e perché? Nel valutare la propria professione, cinque categorie mediche si distinguono in Italia come le più felici: psicoterapeuti, dentisti, ginecologi, nutrizionisti. La passione e la possibilità di aiutare gli altri sono i motivi principali di tale soddisfazione (rispettivamente 41% e 18%), seguiti dalla realizzazione professionale (14%), dal riconoscimento nel settore (10%) e dal contatto con le persone (8%). In ogni caso, la maggior parte degli intervistati risulta soddisfatta della propria professione e dell’area di competenza, con l’81% che dichiara che avendo la possibilità di tornare indietro nel tempo sceglierebbe la stessa specializzazione.
Ai medici italiani è stato anche chiesto quali fossero gli elementi della loro professione ad appagarli maggiormente. Al primo posto compare l’essere in grado di aiutare chi ha davvero bisogno di aiuto (68%) e ricevere gratitudine dai propri pazienti (44%). Altri aspetti apprezzati sono: il passaparola tra pazienti (39%), ricevere feedback positivi sui propri profili online (16%) e la fidelizzazione delle persone che negli anni continuano a rivolgersi allo stesso medico (14%).
Anche la felicità però presenta degli ostacoli. Infatti, nonostante la buona valutazione che danno alla propria professione, ci sono vincoli che i medici e gli operatori sanitari italiani vorrebbero migliorare. Primo fra tutti lo stipendio che non soddisfa più della metà degli intervistati (54%). Inoltre, il 34% degli specialisti di settore dichiara di non disporre delle risorse necessarie per svolgere il lavoro in maniera ottimale.
Anche il basso riconoscimento professionale (28%) e la poca flessibilità di orario sul posto di lavoro (17%) sono aspetti che gli specialisti ritengono migliorabili. La percezione che i medici italiani hanno del proprio lavoro non è complessivamente negativa: solo il 26% dichiara di sentirsi mentalmente e/o fisicamente esaurito sul lavoro, spesso a causa delle lungaggini burocratiche (51%), dello stipendio non abbastanza elevato (36%) e dell’eccessivo numero di ore lavorative (24%).
Ma chi sono gli specialisti più felici e perché? Nel valutare la propria professione, cinque categorie mediche si distinguono in Italia come le più felici: psicoterapeuti, dentisti, ginecologi, nutrizionisti. La passione e la possibilità di aiutare gli altri sono i motivi principali di tale soddisfazione (rispettivamente 41% e 18%), seguiti dalla realizzazione professionale (14%), dal riconoscimento nel settore (10%) e dal contatto con le persone (8%). In ogni caso, la maggior parte degli intervistati risulta soddisfatta della propria professione e dell’area di competenza, con l’81% che dichiara che avendo la possibilità di tornare indietro nel tempo sceglierebbe la stessa specializzazione.
Ai medici italiani è stato anche chiesto quali fossero gli elementi della loro professione ad appagarli maggiormente. Al primo posto compare l’essere in grado di aiutare chi ha davvero bisogno di aiuto (68%) e ricevere gratitudine dai propri pazienti (44%). Altri aspetti apprezzati sono: il passaparola tra pazienti (39%), ricevere feedback positivi sui propri profili online (16%) e la fidelizzazione delle persone che negli anni continuano a rivolgersi allo stesso medico (14%).
Anche la felicità però presenta degli ostacoli. Infatti, nonostante la buona valutazione che danno alla propria professione, ci sono vincoli che i medici e gli operatori sanitari italiani vorrebbero migliorare. Primo fra tutti lo stipendio che non soddisfa più della metà degli intervistati (54%). Inoltre, il 34% degli specialisti di settore dichiara di non disporre delle risorse necessarie per svolgere il lavoro in maniera ottimale.
Anche il basso riconoscimento professionale (28%) e la poca flessibilità di orario sul posto di lavoro (17%) sono aspetti che gli specialisti ritengono migliorabili. La percezione che i medici italiani hanno del proprio lavoro non è complessivamente negativa: solo il 26% dichiara di sentirsi mentalmente e/o fisicamente esaurito sul lavoro, spesso a causa delle lungaggini burocratiche (51%), dello stipendio non abbastanza elevato (36%) e dell’eccessivo numero di ore lavorative (24%).