Le diagnosi sono tempestive nell'80% dei casi: sempre meno i pazienti sottovalutano segnali e sintomi della patologia
Si è registrato un incremento del 35% del numero di pazienti che scoprono di essere affetti da diabete di tipo 1 e, in particolare, questa percentuale riguarda soprattutto le donne dall’età dello sviluppo (a partire dai 12 anni). Per quanto riguarda, invece, il diabete di tipo 2 si è visto un incremento dell’80% di questa forma che ha colpito soprattutto il sesso maschile a partire dai 50 anni
Dott. Roberto Gualdiero - MioDottore
La maggior parte dei pazienti che si rivolgono a un diabetologo per la prima volta possiede delle informazioni confuse sulla patologia. Nonostante ciò, negli ultimi anni i pazienti che per la prima volta chiedono un consulto risultano più informati e preparati sulla malattia. A livello generale, le persone hanno buone conoscenze sull’alimentazione da seguire, mentre sono meno informate sulle nuove terapie che la medicina offre
Dott. Roberto Gualdiero - MioDottore
- Aver chiara la gravità della malattia;
- Tener presente le sue complicanze;
- Considerare l’importanza dell'auto monitoraggio che si esegue su sangue capillare nella fase iniziale 2/3 volte al giorno, in quella di terapia insulinica 4/5 volte al giorno ed infine in fase di compenso 2/3 volte alla settimana;
- Prestare attenzione alla dieta che deve essere il più equilibrata possibile;
- Non sottovalutare la familiarità delle generazioni precedenti e successive;
- Avere chiaro che, tramite una diagnosi tempestiva, si possono evitare complicanze;
- Sapere che la prevenzione è fondamentale;
- Tenere in considerazione il ruolo chiave dei controlli trimestrali con visite ambulatoriali dal proprio diabetologo che in quella sede fa una valutazione delle complicanze, in particolare legate a cuore, occhi e addome;
- Essere al corrente con un'adeguata informazione sulle nuove terapie che possono essere sotto forma di farmaci di ultima generazione, di compresse oppure ancora di terapia iniettiva;
- Aggiornare in modo costante il medico di base circa l’evoluzione della malattia a seconda dei controlli con gli specialisti effettuati.