- Secondo gli esperti le ragioni principali degli omissis dei pazienti sarebbero la tutela della propria privacy (42%) ma anche l’imbarazzo (20%);
- „L’ha detto il medico non è più una certezza”: ben il 3% dei pazienti italiani ammette di non seguire le raccomandazioni ricevute, cifra che raddoppia se a rispondere sono i dottori (6%);
- Il 74% dei pazienti italiani è fedele al proprio medico: sul podio ginecologi (31%), urologi (9%) e psicologici (8%)
Oltre la metà dei dottori (59%) pensa che durante le visite i pazienti omettano dettagli o addirittura nascondano informazioni a proposito dei reali motivi della visita. Le motivazioni, secondo gli esperti, sono da imputare a svariate ragioni: in primis alla riservatezza e al fatto che esistono aspetti della sfera personale privata che si preferisce non specificare (42%), a seguire l’imbarazzo (20%). Inoltre, secondo i medici circa un sesto dei pazienti (16%) eluderebbe spiegazioni per una sorta di senso di colpa per non essersi occupato in maniera oculata del proprio benessere oppure per timore di vedersi diagnosticare una grave patologia (10%). Curioso, invece, riscontrare che la quasi totalità dei pazienti (93%) sostenga di non aver mai nascosto dettagli al proprio dottore a proposito dei motivi della visita. Ma chi invece è ricorso all’espediente della bugia (solo il 7%), ha confermato la tesi principale degli esperti circa il bisogno di privacy e il senso di pudore: infatti il 31% imputa la causa all’imbarazzo mentre il 26% ritiene la motivazione troppo privata.
Tra i pazienti intervistati è solo il 3% a dichiarare di non seguire le indicazioni dello specialista consultato. Ma è doppia (6%) la percentuale di esperti che ritiene di avere pazienti poco disciplinati che non rispettano le cure prescritte, in particolar modo circa l’assunzione di farmaci, il riposo o la raccomandazione riguardo una possibile seconda visita. Secondo i dottori, questo è dovuto alla crescente diffidenza dei pazienti italiani ad assumere medicinali (41%), alla dimenticanza e alla pigrizia (entrambi 23%). Solo nel 9% dei casi i medici ritengono che gli assistiti non siano davvero convinti delle raccomandazioni ottenute. Anche in questo caso le ipotesi dei medici trovano un riscontro reale: infatti, il 40% dei pazienti ammette che tra le motivazioni che li spingono a evitare una successiva visita sono comprese dimenticanza e pigrizia. Diversamente da quanto invece ritengono gli specialisti, quasi la metà (47%) non si ripresenta perché preferirebbe verificare i consigli con un altro esperto.
Oggigiorno il paziente cerca l’immediatezza, siamo abituati al qui e ora e questo comportamento si sta estendendo sempre maggiormente anche all’ambito della salute. I pazienti non vogliono più aspettare settimane per vedere il proprio medico e sono disposti a rivolgersi anche a uno specialista che non sia quello abituale, solo perché questo ha una disponibilità immediata. I medici devono essere consapevoli di questo atteggiamento e trarne il massimo vantaggio. Per questo, MioDottore si impegna a indagare le necessità di entrambi per far evolvere i propri servizi e supportare i reali bisogni di pazienti e dottori
Luca Puccioni - Country Manager di MioDottore