Proporre una nuova generazione di servizi e investire in tecnologia nel settore sanitario in Italia può avere un impatto dirompente per migliorare il benessere delle persone e la loro qualità di vita, assistendo alla ridefinizione del modello medico-paziente. In questo scenario, la tecnologia gioca un ruolo determinante nella gestione dei task operativi dello specialista consentendogli di investire risorse in aree più strategiche e dedicarsi maggiormente alle cure del paziente; mentre, gli utenti saranno sempre più coinvolti nel processo clinico-assistenziale. Inoltre, si delineerà un miglioramento dell’accesso alla sanità, una maggiore sicurezza nella gestione di cartelle cliniche e terapie e un abbattimento di costi e tempi
Luca Puccioni - CEO di MioDottore
- Intelligenza Artificiale (AI). Tale disciplina potrà trasformare i modelli di organizzazione e gestione dell’assistenza sanitaria attraverso i suoi algoritmi in grado di incorporare le informazioni delle cartelle cliniche dei pazienti e di progettare piani terapeutici personalizzati. L’utilizzo dell’AI da parte della sanità avrà lo scopo di migliorare i processi tradizionali modificando radicalmente l’esperienza di fruizione del servizio da parte del paziente e dei suoi familiari e aumentare la qualità delle cure. In questo contesto, l’Intelligenza Artificiale potrà diventare parte integrante della relazione e dell’esperienza terapeutica dei pazienti attraverso l’uso di device comuni come smartphone e assistenti personali virtuali, affinché si sentano maggiormente coinvolti in tutte le fasi di cura.
- Realtà Virtuale (VR). Questo modello immersivo, in un futuro non troppo lontano, potrebbe trovare molteplici applicazioni sia per medici che pazienti. Tra gli esempi pratici ipotizzabili, si potrà pensare ai giovani chirurghi che avranno l’occasione di simulare operazioni complesse facendo pratica senza nessun rischio; mentre, lato pazienti, le persone sottoposte a lunghe ospedalizzazioni potranno entrare in contatto tramite realtà virtuale con la propria casa e le persone amate in qualsiasi momento, alleggerendo la loro sofferenza emotiva durante la degenza.
- Realtà Aumentata (AR). Tale tecnologia, diversa dalla VR, consente agli utenti di non “perdere contatto” con la realtà, ma di percepirla invece come appunto “aumentata”. Nello specifico, l’AR può proiettare informazioni o immagini digitali sull’ambiente già esistente riuscendo a spiegare fenomeni complessi difficilmente comprensibili in 2D, faciliterebbe così la comunicazione tra paziente e medico e favorirebbe l’educazione dell’utente. Ad esempio, le persone potranno vedere come funziona un farmaco in 3D davanti ai propri occhi invece di leggere il foglietto illustrativo o il manuale di medicina, caratterizzati da un registro linguistico talvolta poco immediato per i non addetti ai lavori.
- Tracker, wearable e sensori. La quantità di questi device tecnologici in commercio lascia intuire dove il futuro della medicina si stia incanalando e di quanto le persone sempre più stiano imparando a tenere sotto controllo in autonomia alcuni parametri relativi al proprio benessere, come il peso corporeo o l’attività sportiva. Un esempio di come le health app siano intervenute a modificare il rapporto tra medici e pazienti, è il fatto che alcuni wearable con l’ausilio di algoritmi predittivi sono in grado di registrare anomalie nel battito cardiaco e allertare immediatamente lo specialista di riferimento.
- Robotica. Nello scenario della Digital Health, la robotica è uno degli ambiti in più rapida crescita che sta ridisegnando il rapporto medico-utente ed è un supporto eccezionale per gli specialisti durante le operazioni chirurgiche, così come per i pazienti, soprattutto per quelli affetti da paralisi. Inoltre, esistono robot progettati per fare compagnia alle persone sole o affette da disturbi mentali, magari ricordando il momento in cui assumere un farmaco o anche più semplicemente selezionando uno spettacolo per la serata.
- Animazioni/stampe 3D. Durante l’emergenza COVID-19, la stampa 3D ha già dimostrato di essere una risorsa fondamentale per rispondere alle esigenze del settore sanitario. In particolare, attraverso questi tool gli operatori sanitari potrebbero chiarire ai pazienti le loro condizioni di salute e di conseguenza aiutarli a prendere decisioni più consapevoli, perché sarebbero effettivamente coscienti dell’entità di lesioni maligne o benigne.